Odio PHP. Punto.

PHP

Lo ammetto: non ho mai amato PHP. Anche recentemente ho spiegato perché ho preferito rendere il blog statico, evitando ulteriori "complicazioni" proprio col PHP. È sui server, funziona, ma se posso evito. L'ho utilizzato in molte occasioni, lo utilizzo in molte occasioni, scrivo anche qualcosina in questo linguaggio che, però, continua a restarmi sullo stomaco.

La ragione è semplice: secondo me è pericoloso per natura. Tra mille sforzi e con impegno, stanno tentando di renderlo migliore ma gli effetti, per ora, non sono eccelsi come si vorrebbe. Il problema è che PHP è nato come un piccolo linguaggio per fare piccole cose. Si è poi espanso in quanto semplice da impiegare (basta un web server con un interprete), meno semplice da apprendere come si deve, e induce, per natura, ad errori madornali di programmazione in quanto consente (o, a volte, richiede) di fare delle cose in un modo formalmente non propriamente corretto.

PHP ha permesso a molte persone di mettersi a fare programmazione web, pur non avendone le basi. E non le ha guidate verso una giusta direzione (le persone, pur senza basi, possono imparare e diventare brave) ma spinge a fare le cose in un modo insicuro. Il programmatore, a volte, deve risolvere dei problemi legati alle carenze del linguaggio stesso.

Alla gente PHP è piaciuto. Un commento su PHP che ho letto di recente diceva una cosa del tipo "people like php because php is cheap, and people like cheap things". Ecco, il punto è proprio questo: PHP è a buon mercato, non inteso come prezzo d'acquisto ma come prezzo da pagare per impararlo e utilizzarlo. Non è come il C, o come il Java. Purtroppo, allo stesso tempo, non è pulito come il Perl o il mio amato Python (recente passione). PHP fornisce tutti gli strumenti per fare qualunque cosa. Il problema è come questa cosa verrà realizzata.

È nato come un linguaggio per non-programmatori. Ricordiamolo. Ed è stato evoluto aggiungendo roba senza curarsi di rendere il tutto coerente con quello che c'era prima. Sembra quasi una corsa, e ora la rincorsa è a risolvere i problemi che, da sempre, lo affliggono.

Ovviamente c'è chi lo conosce bene, chi lo riesce a domare sul serio. In mano a queste persone, PHP è ottimo tanto quanto i più blasonati linguaggi di programmazione. Lavoro quotidianamente con degli ottimi sviluppatori PHP, e vedo quanta fatica fanno a tenere in piedi il tutto. Li ammiro, a me salterebbero i nervi molto prima di aprire l'editor di testo. Aggiungiamo, inoltre, che il guaio è che il 90% degli sviluppatori in questo linguaggio non sono particolarmente esperti né di PHP, né di programmazione, tantomeno di sicurezza informatica. Col risultato che quasi tutte le newsletter di sicurezza che mi arrivano quotidianamente parlano di PHP stesso o di software in PHP.

Parlandone in giro, mi sento rispondere che è normale che sia così in quanto è il più diffuso, quindi necessariamente il più bersagliato. In parte ciò è vero (nessuno noterebbe un bug di sicurezza di un linguaggio usato da piccole percentuali di sviluppatori), ma osservando attentamente la documentazione stessa di PHP si percepisce immediatamente l'idiosincrasia tra la buona programmazione e la programmazione "stile PHP".

Ho anche letto, recentemente, un interessante (e ormai famoso) articolo sui problemi di PHP. Ne consiglio la lettura, pur essendo un articolo molto lungo. A mio avviso spiega bene le cose.

Insomma, PHP c'è e ci sarà a lungo, ma a me è antipatico. Ci lavoro, ci lavorerò, lo userò quando necessario ma no, non mi piace e non credo potrà mai piacermi.

Commenti