Perche' Ubuntu non e' (ancora) la distribuzione per tutti
Sono stato "attratto" da Ubuntu sin dalla sua nascita. Forse non dalla prima versione, ma dal clamore che si e' trascinata. La distribuzione "umana", a portata di tutti. "Come Debian, piu' aggiornata e piu' user friendly". Insomma, da provare. Nel frattempo era gia' uscita la seconda versione. E tutti ne parlavano bene. Sono anche il responsabile del FreeOsZoo quindi adoro avere una visione ampia delle cose.
Prima cosa che non mi piaceva: la distribuzione arriva con Gnome preinstallato. Ho usato Gnome per quasi due anni ma alla fine ho deciso di riprovare KDE (che non toccavo piu' dalla 1.0) e l'ho tenuto. Mi piace di piu' e lo ritengo piu' comodo per i miei scopi, nessuna guerra di religione. :-) Ho usato MacOS per piu' di un anno e sono cresciuto con twm e icewm, quindi so cosa significhi un desktop minimale. Ma sulla mia workstation mi trovo bene con Kde.
Scopro che esiste il progetto Kubuntu, all'epoca considerato non ufficiale ma perfettamente compatibile. Provai e lo installai sul mio nuovo AMD64 poiche' Debian aveva un supporto ancora acerbo per questa architettura.
Passarono le settimane e tutto andava liscio quando arrivo' il momento di aggiornare: a causa della carenza di pacchetti per me importanti avevo dovuto aggiungere molti repository esterni e questo, in fase di aggiornamento, ha causato un po' di guai. Decisi dunque di riprovare con Debian Sid e tenere quella.
Ma lo spettro di Ubuntu continuava a svolazzarmi intorno... Giugno 2006, esce la famosa 6.06 LTS, e qui si comincia a fare sul serio. Basta, ordino i cd stampigliati della Canonical, sia per i386 che amd64. E scarico l'immagine PPC, il mio caro iBook G4 merita una prova. Sempre Kubuntu, ovviamente.
Arrivano i cd, installo e comincio ad usare. Il sistema viene su bene, si installa rapidamente ma...decide che la mia partizione FAT32 (con dentro un Win2K di test) ha qualcosa che non va. Forza un controllo e... puff, la partizione diventa illeggibile. Amen, non era importante. Ma andiamo avanti... alla fine dell'installazione noto che il sistema e' tutto in inglese. Non e' un problema, decido di installare la lingua italiana. E qui cominciano i dolori: il package manager non e' all'altezza di aptitude (comunque presente, ma teniamo a mente i novellini), lento e con una cattiva risoluzione delle dipendenze. Insomma, decido comunque di usare aptitude.
Installo tutto il supporto italiano, tiro dentro dei repository esterni per il multimedia, correggo a mano delle configurazioni perche' non funzionava il 3D nella mia "stranissima" Ati Radeon 9200 (per fortuna avevo ancora la mia fida debian nell'altra partizione), il sistema non si sospende su ram e su disco, mancano molti pacchetti importanti... e la mia wireless non viene neanche riconosciuta (chipset acx111). Procedo con tutte le operazioni a mano, installo i vari moduli, compilo di la, sistemo script avvio di qua... Ma non doveva essere la distribuzione "per le masse"? Uscivo da una esperienza discreta con una Suse 10.0, della quale volevo liberarmi solo per i problemi legati alla gestione dei repository esterni ma sostanzialmente buona. Uso Debian dal 1997, mi ritengo abbastanza open-minded per poter switchare. Di contro andava abbastanza bene sul mio iBook... Su un altro portatile, un vecchio Celeron 800 con 256 meg di ram, neanche si installava: un crash al boot ne impediva il funzionamento (e non c'erano noapic nolapic noapm noacpi nopcmcia nousb... che risolvessero). Debian, invece, andava sempre alla grande.
Pensai che Ubuntu fosse ancora un po' acerba ma che avesse grandi possibilita'. Allo stesso tempo pero' mi meravigliavo del clamore suscitato nelle masse: secondo me non c'era dentro molto di piu' di quanto non ci fosse in altre distro preconfezionat. Penso sia piu' frustrante avere strumenti apparentemente semplici ma non funzionanti che sapere sin dall'inizio che la strada potrebbe essere un po' tortuosa.
Metto quindi da parte Ubuntu per un po', aspettando novita' di rilievo. Alcuni giorni fa ho installato una Debian Etch in un server comunale, che dentro una VM fa girare uno SCO Unix che si occupa del tributario e dell'anagrafe. Ho notato la mancanza dei ntfs-3g per cui mi sono detto: "certo che la politica Debian di stable e' proprio stretta! Almeno Ubuntu fa una stable ogni 6 mesi...". Ho voluto dunque riprovare Ubuntu: la 7.04, Feisty Fawn sembra essere "the best Ubuntu ever" per alcuni, "a bit disappointing" per altri. Preferisco testare di persona.
Ho scaricato due immagini: i386 (sempre l'alternate cd, amo l'installer Debian) e ppc, a quanto ho capito non piu' ufficialmente supportata.
Tento 3 installazioni: mio computer fisso (sempre l'AMD64, 1GB Ram, ecc), portatile 1 (HP Pavilion) e portatile 2 (iBook G4)
L'installazione va bene in tutti e tre i casi. Il sistema parte correttamente in KDE e con delle belle impostazioni di default. Primo problema: la acx111 del mio fisso viene correttamente rilevata ma l'applicazione nella taskbar non riesce ad agganciare l'access point (pur mostrandomelo). Da console, dando i comandi, funziona tutto. Ok, io sono andato in console. Ma l'utente medio? Non sarebbe frustrato dal vedere la wireless rilevata ma impossibilitata ad agganciare reti? Non indago per niente e passo oltre. Aggiungo pacchetti, lingua italiana, multimedia, tutto si installa. Ma noto anche che OpenOffice arriva senza "Calc". Perche'? Non mi interrogo e lo installo di persona.
Mentre installavo questi pacchetti si pianta la macchina. Non e' mai successo... il syslog parlava proprio poco prima di qualche casino con qualche irq, vabbe'...passi. Rientro in adept e...si e' dimenticato tutto. Ok, riseleziono i pacchetti, mando ad installare ma mi viene generato un errore in cui il sistema dice che "un altro gestore di pacchetti potrebbe essere in esecuzione". Vado di "ps aux", ecc. ecc. vado a vedere eventuali lockfile...alla fine non trovo niente. Lancio aptitude... "dpkg was interrupted: please give dpkg --configure -a to continue". Ed esce. Mi e' successo varie volte con debian...ma adept non me lo vuole proporre o comunque risolvere? No, era bloccato cosi'. L'utente medio avrebbe abbandonato tutto...
Passiamo all'iBook. Installazione pulita, come sempre (ma non mi rileva l'lvm presente nel disco), al riavvio ottengo:
- wireless non funzionante: manca il firmware della broadcom 4306 (ok, non open, ma avrebbe dovuto segnalarlo...)
- audio non funzionante. Ho dovuto mettere a mano il modulo nella /etc/modules
In compenso trovo una bellissima applicazione nella taskbar che mi da le informazioni su cosa fare quando chiudo lo schermo, ecc. Dico di sospendere su RAM e richiedere la password alla riapertura. Risultato: appena chiudo lo schermo sospende su ram. Lo riapro, il sistema riparte POI si sospende di nuovo su ram. Lo faccio ripartire, chiede la password e si va avanti. Decisamente il pmud e questa applet fanno a pugni e si serializzano. E questo e' abbastanza fastidioso... Poi noto che il sistema e' molto lento, molto piu' della mia Sid. Perche'? La cpu cambia correttamente frequenza, il disco ha tutte le opzioni correttamente impostate... boh, non mi faccio domande e passo oltre.
Storia del tutto diversa sul portatile HP: installazione liscia ma (a causa di un bug presente da sempre) il sistema si congela definitivamente SE la scheda wireless viene impostata dopo l'avvio dell'acpid. In Debian la faccio impostare prima, qui potrei fare uguale ma non riesco ad entrare poiche' il sistema la configura prima di darmi una console. Entro in single user, faccio fare l'impostazione prima e cerco di togliere di mezzo il controllo successivo. Ok, ora entro. Ma un utente medio come avrebbe fatto?
Il mio giudizio, quindi? Ubuntu e' una grande distribuzione MA non cosi' grande come tutti la dipingono. Tenta di essere del tutto user-friendly ma quando qualcosa va storto siamo praticamente in una Debian. E' bello ed e' giusto cosi', ma non mi piace illudere le persone. Non e' tutto cosi' bello e cosi' facile (ancora) e quando qualcosa non funziona e' facile brancolare nel buio. Apprezzo i tentativi del team e spero che essi porteranno a risultati sempre migliori. Ma Ubuntu NON PUO' ESSERE ANCORA CONSIDERATA PER LE MASSE.
Questo, ovviamente, e' il mio giudizio personale, condiviso da altri colleghi e amici.
So bene che molte delle colpe non sono delle distribuzioni Linux ma dei produttori. La mossa di Dell potrebbe essere azzeccata e a quel punto, Ubuntu sara' LA distribuzione per eccellenza, su quelle macchine. Funzionante e stabile sin dal primo boot. Aspetto con impazienza quel giorno.
Ma credo che io continuero' ad installarci la mia fidata Debian :-)
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