"Piratare" non vuol dire (sempre) rubare

Sempre più spesso, negli ultimi mesi, si è sentito di nuovo parlare di pirateria informatica. Con questo termine, ormai conosciuto anche dai sassi, si tende ad identificare qualunque tipo di utilizzo non autorizzato di software o materiale audiovisivo.

Vorrei fare una premessa: sono contro la pirateria. Ogni prodotto, sia esso musicale, cinematografico o software, richiede moltissimo lavoro da parte di persone che, in qualche modo, devono mangiare. E' giusto che il lavoro venga ricompensato sufficientemente per cui scaricare è (eticamente, oltre che legalmente) sbagliato.

Vorrei però chiarire alcuni punti visto che, come sempre, si tende poi ad essere eccessivi.

Oggi, in Italia, la pirateria informatica è reato penale. Questo significa che scaricare illegalmente materiale protetto dal diritto d'autore equivale, come importanza, ad un danno grave nei confronti di una persona. Eccessivo? Senz'altro. Non credo che un cantante venga lesionato permanentemente nella sua persona se scarico una sua canzone da Internet. Quei bit non verranno succhiati via dalla sua linfa vitale. Il mio mp3 non andrà ad accorciare la sua esistenza di qualche minuto. Però sottraggo un potenziale guadagno dal suo portafogli. Questo è vero. Ma analizziamo il fenomeno più a fondo.

Alcune persone scaricano tutto da Internet. Non acquistano CD, non acquistano DVD, usano solo software pirata. Causano un mancato guadagno agli artisti e ai programmatori e mettono a repentaglio la propria sicurezza informatica utilizzando programmi (o sistemi operativi) di dubbia provenienza. Questo è assolutamente sbagliato.

Ci sono però dei casi in cui la situazione è meno grave di quanto non sembri. Facciamo un esempio: ragazzo di scuole superiori vuole fare una bella tesina per una ricerca in classe. Ha un computer condiviso con suo fratello/sua sorella minore e nessuno dei due ha soldi sufficienti ad acquistare prodotti software di alto livello. Decide di scaricare un programma importante di fotoritocco o di impaginazione (non faccio nomi, altrimenti qualcuno potrebbe dire che incito alla pirateria di un particolare programma) e usare quello, vuole dare degli effetti speciali al proprio lavoro. Non sa usarlo, non ha il manuale per cui la sua curva di apprendimento sarà inizialmente molto elevata. Riesce ad utilizzarlo e realizza un buon lavoro. Domanda: questo ragazzo avrebbe mai potuto comprare quel determinato software, dal costo di oltre 1000 euro? No. Assolutamente no. Che danno ha causato all'azienda? Nessuno: non lo avrebbe acquistato, da lui non sarebbe comunque giunto alcun guadagno. Cosa ha sottratto all'azienda? Niente: non ha materialmente preso nulla. Solo un flusso di bit. Per legge ha comunque rubato, ma mi chiedo: rubato cosa? Rubare, secondo il dizionario, significa "sottrarre indebitamente beni ad altri". Ma il ragazzino non ha sottratto nulla a nessuno! Certo, ha usato il software senza esserne autorizzato dal legittimo proprietario ma, di fatto, non ha causato danni a nessuno. Anzi, potrebbe essersi appassionato e decidere di intraprendere una carriera come fotografo o comunque editor di immagini. A quel punto, sono sicuro che investirà volentieri i mille euro per dotarsi dello strumento principale del suo lavoro.

Nel caso appena esposto, nessuno ha subito perdite e, anzi, tutto ciò potrebbe portare ad un guadagno.

Vado poi in bestia quando leggo frasi del tipo: "Ruberesti mai un'auto parcheggiata? O un oggetto in un negozio? Piratare software è la stessa cosa". Ma fatemi il piacere! Rubare un'auto causa un danno materiale a qualcuno, che quell'auto l'ha acquistata e pagata (o ha pagato e lavorato i componenti per produrla). Un oggetto in un negozio idem. Ma se qualcuno scarica un programma che non acquisterebbe mai (per varie ragioni) commette comunque un illecito e fa una cosa sbagliata, questo è certo, ma non causa ALCUN DANNO MATERIALE a nessuno.

Poi ci sono gli scaricatori "a scopo dimostrativo personale": quando sono incerti (su un cantante, su un regista, su un programma), scaricano da Internet quello che a loro interessa per provare. Se è di loro gradimento, saranno ben lieti di acquistare regolarmente il CD, DVD o programma in questione. Da uno studio recente sembrerebbe che le persone che scaricano di più sono poi quelle che spendono di più per acquistare materiale audiovisivo o software. Scaricare, insomma, accende l'interesse.

Come bisogna dunque comportarsi? Rispettando le leggi, sempre. L'italiano medio pensa che se una legge non è giusta (da suo giudizio personale), non è necessario rispettarla. Il semaforo è troppo lento? Passiamo col rosso! La mia Mercedes non merita di andare a 130 km/h su una strada dritta a 4 corsie? Bene, andiamo a 200! No, signori miei. Questo no. Le leggi vanno comunque rispettate. Ma chi le decide dovrebbe avere un minimo di sale in zucca.

Rendere penale il reato di scaricamento abusivo di materiale protetto da Internet è ridicolo, specialmente in un paese in cui i politici sono in buona parte stati condannati per reati ben più gravi.

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