Quello che si paga va sempre bene

Sono sparito per una ventina di giorni. Ho avuto duemila scadenza, due mezze influenze e altri mille impegni per cui il blog e' rimasto abbandonato per un po'.

Torno alla carica con una nuova osservazione, scaturita come sempre da quello che mi dicono i clienti e da quello che viene fuori durante i dibattiti che apro durante lo svolgimento dei miei corsi di formazione: quello che si paga va sempre bene.

Intendiamoci: le cose non stanno esattamente cosi' ma la gente tende a non fidarsi di qualcosa che costa poco. Anni di aziende di informatica che hanno fatto dei propri prodotti un business esagerato, anni di consulenti che per fare pochi click mandavano fatture da centinaia di euro, anni di software house che vendevano programmi banali a cifre astronomiche, di colossi dell'informatica che creavano prodotti in beta e li spacciavano per roba matura e affidabile (lo fanno ancora, purtroppo: sapete che dicono che i leopardi abbiano una vista d'aquila?) hanno portato le persone ad una naturale diffidenza verso il mezzo informatico, una dipendenza verso determinati prodotti e, spesso, pur riconoscendo che non funzionano poi molto bene, non vogliono separarsene.

Di frequente mi trovo ad installare server GNU/Linux presso alcune aziende o enti pubblici e, a meno di responsabili informatici abbastanza competenti o lungimiranti, se le cose si complicano un minimo cercano subito la scappatioia "pagata" o una responsabilita' legata all'aver lasciato i cari, vecchi e malfunzionanti sistemi.

Alcuni esempi di frasi che mi sono sentito dire:

  • (Richiesta di server con sopra un ftp, un webserver e un sistema di forum PhpBB2): Vuoi installare Debian? Non e' meglio prendere RedHat o Suse? Si pagano, evidentemente sono fatte meglio e sono piu' stabili!
  • (Spamassassin non analizzava le mail del secondo dominio dell'azienda che, in fase di configurazione, non era stato previsto): Il sistema non controlla le mail del dominio B. Il programma non funziona bene, compriamo il super Norton Internet Security, ci spendiamo un po' ma almeno siamo sicuri di quello che fa! (se poi il supernorton funziona male danno la colpa agli spammer, che ne sanno sempre una piu' del diavolo)
  • (Un server tendeva a bloccarsi di continuo. Il motivo? Alimentatore poco potente):  Si blocca di continuo! Dai, cancelliamo quel Linux e mettiamo il nuovo Windows Server 2003, dicono sia abbastanza stabile. E poi con quello che costa almeno siamo sicuri che e' il meglio che si trova sul mercato!
  • (Pubblica amministrazione: spendono dodicimila euro l'anno per un sistema antivirus sulla posta elettronica in ingresso e ho proposto di migrare il mailserver ad un sistema Debian+Spamassassin+Clamav): La proposta non ha senso: noi spendiamo 12mila euro l'anno per fare quello che, secondo te, si puo' fare a costo zero, riciclando l'hardware e pagando SOLO la tua consulenza? Ma dai, non puo' mai essere la stessa cosa! Quando sei anni fa abbiamo scelto un sistema del genere abbiamo convocato esperti importanti! (NB: gli esperti importanti sono due dipendenti dell'ente, mansione: addetti allo sportello) Non vogliamo fare da cavie! Se le grandi aziende usano sistemi del genere, perche' non lo sponsorizzano? (forse perche' non avrebbero nessun ritorno nello sponsorizzare qualcosa su cui non guadagnano???) Ripresentati quando lavorerai per una di queste aziende e facci una proposta concreta, non questi giocattoli.
  • (Proposta di reinstallazione di un server e riprogettazione di una VPN complessa tra due nodi principali e 15 filiali): La tua proposta la scartiamo in partenza. Tu chiedi una cifra che e' meno della meta' di quello che chiedono le aziende concorrenti. Evidentemente non sei sicuro di quello che fai.

e, in ultima istanza, il mio primo colloquio di lavoro:

  • Lavori con l'OpenSource? Lavori su sistemi Unix? Interessante, ma tanto per me e' come se tu partissi da zero. Linux e' un giocattolo che usate nelle universita' per divertirvi, il mondo dell'informatica vera e' tutt'altro e gira tutto su Windows. Sai programmare? Ah, bravo, ma tanto oggi non programma piu' nessuno. Si prendono dei programmi di sviluppo, si mettono insieme i pezzi e viene fuori il programma.

Dopo queste "frasi topiche" vorrei riflettere su un punto: fondamentalmente tutti riconoscono che certi sistemi (programmi, sistemi operativi, gestori telefonici, eccetera) funzionano male o sono delle vere e proprie truffe legalizzate ma, di fatto, hanno il terrore di cambiare. Mettere un server di posta su Windows e pagare migliaia di euro di licenze per programmi e antivirus vari, per me, e' molto piu' costoso che perdere un po' di tempo nel risistemare qualche eventuale malfunzionamento legato ad una configurazione non perfetta di un sistema Unix. Resta poi il fatto che nei sistemi OpenSource si riesce quasi sempre a capire cosa c'e' che non va e ad agire di conseguenza. Su sistemi Win, di solito, si tratta di cliccare un "si" o un "no" e spesso questo puo' portare a bug o risultati totalmente imprevedibili. A quel punto, pero', hanno qualcuno da incolpare: IL SISTEMISTA! :-(

Il cliente ha sempre ragione ma credo sia necessario anche guidarlo verso la giusta via. Non intendo dire necessariamente che la giusta via sia l'adozione di sistemi Open. Spesso, infatti, e' controproducente e io per primo suggerisco la non-migrazione. Ma se un cliente mi dice: "voglio un sistema di posta elettronica ben fatto e configurato, non bado a spese" credo sia mio preciso dovere, da informatico d'animo e non solo di mestiere, portarlo verso una soluzione affidabile e non guardare solo a quello che potrebbe darmi maggiori profitti.

D'altro canto se il cliente risparmia 2000 euro di licenze non avra' problemi a pagare un po' di piu' la consulenza, no? ;-)

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